In seguito ad un’attenta valutazione neuropsicologica, possono essere attivati due differenti percorsi:
Riabilitazione neuropsicologica
mira a favorire il recupero delle abilità cognitive danneggiate per compensare i deficit e migliorare la capacità di adattamento del paziente; si occupa, inoltre, dei disturbi comportamentali ed emozionali, con l’obiettivo di raggiungere la miglior qualità di vita possibile tenendo conto delle limitazioni e delle risorse disponibili. Si tratta di un intervento non farmacologico, rivolto a persone affette da cerebrolesioni acquisite focali o diffuse che comportano la compromissione di una o più funzioni cognitive e/o comportamentali. A partire dagli esiti della valutazione neuropsicologica viene sviluppato un progetto riabilitativo personalizzato, che verrà attuato in sedute individuali.
Stimolazione cognitiva
mira ad esercitare e riattivare le abilità residue, rallentare il decorso del progressivo deterioramento cognitivo e protrarre il mantenimento dell’autonomia del paziente il più a lungo possibile. Si tratta di un intervento non farmacologico, orientato al benessere complessivo della persona, rivolto a persone affette da patologie neurodegenerative (ad es., Malattia di Alzheimer, Morbo di Parkinson, Sclerosi Multipla, ecc.). A seconda della tipologia e gravità della problematica riportata e delle caratteristiche del paziente, viene proposto un programma di stimolazione cognitiva individuale o in piccolo gruppo.
Il risultato del progetto di intervento può variare in base alle caratteristiche oggettive (gravità del danno, estensione della lesione, etc.) e soggettive del paziente, tenendo conto anche delle variabili ambientali, come ad esempio il contesto familiare e la sfera affettiva.